Perché il coaching (olistico) funziona
Il coaching funziona. Non è semplicemente l’ennesima moda importata decenni fa da oltre Oceano. Non è neppure qualcosa di male adattato al mondo ‘business’ o ‘life’, rimodellato dal contesto sportivo. No, è qualcosa di più e di meglio.
Il coaching è un processo attraverso il quale si aiutano le persone e i gruppi a raggiungere il massimo livello delle proprie capacità di performance.
Esso promuove consapevolezza, responsabilità, motivazione, stimola la piena espressione delle proprie potenzialità, in funzione di obiettivi concreti da raggiungere.
Il coaching olistico, secondo il Modello ArmoniaBenessere®, nello specifico, considera ogni aspetto della persona, in relazione al tutto.
Si basa su un modello olistico che opera su mente, corpo, spirito. Sul piano corporeo il coach lavora con quel che funziona del coachee (cioè il suo cliente) del suo mondo fisico e che sta accadendo nel suo ambiente. Sul piano mentale si adopera per facilitare il processo di svelamento delle convinzioni limitanti, responsabili delle manifestazioni fisiche di quel che sta accadendo nella sua vita, e per creare e incorporare nuovi pensieri, convinzioni, azioni, che sono allineate con gli obiettivi e i desideri. Sul piano spirituale si assiste il coachee nello sviluppare la consapevolezza della connessione con il trascendente e sviluppare pratiche spirituali adatte al suo credo o religione, per trasformare le condizioni esistenti e le esperienze di vita.
Il coaching è fortemente radicato nel presente, e orientato verso il futuro, pur valorizzando il passato, che rappresenta le radici che hanno portato la persona alla condizione attuale. Dal passato si prendono in esame i successi, i talenti dimostrati, gli apprendimenti emersi dalle aspettative non realizzate. Il presente rappresenta la fonte principale delle risorse e strumenti per poter progettare e realizzare il futuro desiderato.
Il coach olistico, in tale frangente, facilita il lavoro del suo cliente, affiancandolo costantemente, senza mai sostituirsi a lui, ma indirizzandolo verso una crescente consapevolezza, autonomia, motivazione, responsabilità, libertà, autorealizzazione, soddisfazione, felicità.
Tutti gli obiettivi che ciascuno si pone in prima persona, che non vengono imposti o suggeriti, per costrizione o conformismo sociale dall’esterno, quelli più autentici, sentiti, con il cuore, la mente, la pancia, lo spirito, quelli che ci sono più intrinseci, rispondenti alla nostra natura, sono motivanti di per sé e spronano la persona stessa a darsi da fare per raggiungerli. Come se fosse qualcosa di cui non si può fare a meno, come se ci si trovasse in un flusso che ci si sente in qualche modo portati a seguire, senza sforzo, seppure con impegno, metodicità, perseveranza. Tutto questo anziché rappresentare un peso, costituisce fonte di grande forza e soddisfazione.
A volte possono accadere degli incidenti di percorso, dei blocchi improvvisi, degli ostacoli, delle sfide impreviste. Oppure la persona può raggiungere l’obbiettivo per poi rendersi conto che non era ciò che voleva. Oppure, talaltra, può realizzare che fin dall’inizio non sa cosa vuole veramente: la testa dice una cosa, il cuore, la pancia, lo spirito, porterebbero altrove.
A quel punto il ruolo del coach è provvidenziale: il suo compito non è in alcun modo di fornire soluzioni preconfezionate, giudicare, consigliare, indirizzare, consolare, ritornare alla notte dei tempi per scavare nell’inconscio, o analizzare i traumi dell’infanzia. Il coach, tramite una apposita metodologia, di ascolto empatico, aperto, non giudicante, di tutti i segnali comunicativi, verbali, non verbali, paraverbali, energetici, emozionali, corporei, domande efficaci, riformulazioni, può aiutare il cliente stesso a prendere consapevolezza della sua situazione e trovare così il modo di uscirne. Il coach si fida del cliente, delle sue risorse, di se stesso, del suo sentire, delle sue capacità, del fluire del processo di coaching.
Tale metodologia, che vede coach e cliente come due persone sane, autonome, responsabili, è in grado di rafforzare autostima, autonomia, autorealizzazione del cliente, elementi fondamentali non solo il conseguimento della meta specifica che la persona si prefigge per il percorso di coaching in oggetto, ma anche per tutte le future situazioni che si troverà ad affrontare.
Il coaching olistico, quindi, è la soluzione ideale per chi desidera veramente riprendere in mano la sua esistenza, e ri-orientarla nella direzione che sente più consona a sé. Che si tratti di affrontare questioni più attinenti alla vita privata o professionale, poco cambia. L’importante è sentirsi desiderosi e pronti a riprendere il timone della propria barca e salpare verso un viaggio ricco di stimolazione, avventura, scoperta, conoscenza, entusiasmo, coinvolgimento, passione: la propria vita.