Spesso mi capita di sentire parlare di investimento,
specie in merito a tempo, soldi, energie
che si ripongono in se stessi, nel partner, o nei figli.
Considerato che investire, come Treccani ci ricorda
è, tra i tanti significati, “impiegare utilmente risparmi”,
e per la psicoanalisi è “caricare qualcosa o qualcuno di una componente affettiva”, l’uso di questo termine nel frangente sopra esposto
mi ha sempre destato qualche perplessità.
Quel che mi suscitava e ancora oggi mi suscita
è una sensazione di deposito fruttifero in banca,
o.. l’acquisto di un biglietto della lotteria,
con tanto di attesa vincita moltiplicata!
Ora mi chiedo: non è forse nostro compito,
per noi stessi, per il partner, i figli, o i dipendenti della propria azienda,
creare semplicemente e umilmente
il terreno favorevole
affinché i loro talenti possano emergere e fruttificare?
E che questo accada secondo le loro predisposizioni,
modi, tempi, frangenti, contesti,
e non secondo le nostre attese e previsioni?
Ai posteri l’ardua sentenza …
Anna Fata
#ilcoachingolistico
(fonte immagine: http://www.salutepsicosomatica.it/come-germogli-lo-schiudersi-dell%E2%80%99adolescenza/)